La produzione del pellet si basa su un'idea semplice e innovativa. Come tutti i procedimenti produttivi di successo, anche questo risponde a domande chiare e specifiche.
La nascita di un'idea
Come mantenere tutti i vantaggi del tradizionale riscaldamento a legna, ma contemporaneamente escluderne gli svantaggi?
La risposta in teoria è evidente. Vogliamo cioè mantenere le virtù del legno, prima di tutto la sua elevata densità d'energia rispetto alle altre biomasse. Allo stesso tempo dobbiamo diminuire l'umidità del legno e assicurarci la più ampia superficie combustibile possibile rispetto al volume.
Valore dai rifiuti
Partiamo da qualcosa che altrimenti avremmo buttato! L'ideale sarebbe se il nostro materiale di base fosse costituito dagli scarti del legno, e non da ceppi di valore, utilizzabili anche per altri scopi – così hanno ragionato gli inventori che hanno elaborato il sistema di produzione del pellet.
La storia del pellet
Il primo diligente elemento del macchinario attraverso il quale tutti i piccoli futuri addensati di legno devono passare, è il frantumatore. Da qui il materiale, ancora umido, ma ormai ridotto a pezzettini più corti di 50 mm, procede verso i contenitori di pre-stoccaggio, e da lì nell'essiccatoio.
Tutto dipende da queste due fasi: da come viene dosato e dalla temperatura di essiccazione. Questo è il momento in cui il contenuto indesiderato di umidità svanisce.
Attraverso l'essiccatoio il materiale e il gas di scarico proseguono il loro viaggio insieme fino alla centrifuga. Il flusso improvvisamente rallenta, gas e legno si dividono. Il gas di scarico se ne va, mentre il materiale secco si ritrova nella macina.
Filtraggio, macinazione, trattamento a vapore
Ma la strada per diventare pellet è ancora lunga! Un filtro magnetico separa le materie estranee, ferrose, mentre un rullo compressore si assicura che il materiale rimanente diventi una fine polvere di 4-5 mm.
Questa materia granulare, raccolta nell'apposito silo è ormai vicina a essere pellettabile. Tuttavia, per ottenere la miglior qualità possibile, viene lavorata con acqua o vapore, in modo da rendere più facile la pressione.
...ed eccoci pronti
Nella pressa il legno è esposto a una pressione (800-900 bar) e a una temperatura così elevate, che il materiale legante che naturalmente vi si trova, la lignina, si scioglie e prende la forma e la misura delle fessure cilindriche (solitamente di 3-22 mm).
Ma nulla va perso, nemmeno dopo il taglio e il raffreddamento! Un sistema di aspirazione raccoglie e convoglia in un silo ogni residuo di segatura.
Infine diamo al tutto una bella scossa, in modo da setacciare e togliere la polvere e altre parti fini facilmente separabili, ed ecco che il pellet fresco è pronto!
L'odore del pellet in questa fase è ancora intenso e piacevole, ma scompare velocemente con il raffreddamento, per cui al momento dell'acquisto non si percepisce più.
Se ne avete voglia, venite a trovarci e ad annusare il pellet fresco appena prodotto!